Campi Bisenzio

Campi Bisenzio: ordinanza del Comune per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti nell’area Colabeton di San Donnino

Campi ComuneCAMPI BISENZIO – Il Comune ha emesso un’ordinanza per la rimozione dei rifiuti da parte della società Colabeton spa nell’area dell’impianto Colabeton in via dei Villari a San Donnino. Una nota dell’Arpat riporta che la ditta svolge attività di produzione e vendita di calcestruzzo; nell’ambito del sopralluogo (effettuato alla presenza di un referente tecnico amministrativo incaricato dalla  Colabeton spa) è emerso che presso l’impianto è presente una pompa, a servizio di una tubazione che si interra sotto la rampa di accesso per il lavaggio delle betoniere, che è risultata avere la funzione di sversare i reflui sul terreno, ovvero in un solco in corrispondenza dell’attraversamento della strada, fino ad arrivare ad una canaletta stradale in cemento, posta in fregio all’autostrada A1. Questo comportamento, si legge nell’ordinanza, prefigura un illecito smaltimento di rifiuti speciali mediante l’abbandono ed il deposito incontrollato. Il sopralluogo ha inoltre evidenziato che in un’area di pertinenza della ditta sono depositati, in cumulo, i fanghi di betonaggio ed alcuni blocchi di calcestruzzo. Alla società Colabeton spa di Gubbio è stato ordinato di rimuovere ed avviare a recupero o smaltimento i rifiuti rinvenuti sul terreno.

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Calenzano, Campi Bisenzio, Piana, Sesto Fiorentino, Signa

Migliora la qualità dell’aria

cielo 1SESTO FIORENTINO – Migliora la qualità dell’aria. Una buona notizia che arriva dai dati dell’Arpat provenienti dalla centraline di rilevamento della rete regionale presenti nei comuni dell’agglomerato fiorentino. Il coordinamento degli 8 comuni dell’agglomerato fiorentino (Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli, Calenzano, Signa e Lastra a Signa) è stato oggetto di un incontro con la Provincia di Firenze per una analisi dell’andamento dei dati sulla qualità dell’aria del 2012 e sull’efficacia dei provvedimenti concordati.

Questi i dati 2012 delle tre centraline di fondo urbano: Firenze Bassi ha rilevato 11 superamenti della soglia PM10 di 50 µg(microgrammi)/m3  ed una media annua di 23 µg/m3  (a fronte di 19 superamenti ed una media di 24 µg/m3   nel 2011); Firenze Boboli 7 superamenti ed una media annua di 23 µg/m3  (17 superamenti ed una media annua di 26 µg/m3   nel 2011); e Scandicci con 23 superamenti ed una media annua di 27 µg/m3  (37 superamenti ed una media annua di 29 µg/m3   nel 2011). Si ricorda che il limite annuale stabilito dalla normativa europea per le centraline di fondo urbano consiste in 35 superamenti ed una media annua di 40 µg/m3 .
Per quanto riguarda le centraline urbane traffico, si registra un miglioramento con riferimento alla centralina di Firenze viale Gramsci (46 superamenti  – erano 55 nel 2011 – e media annuale di 36 µg/m3  – era 38 µg/m3 nel 2011) ed un peggioramento con riferimento alla centralina di Firenze via Ponte alle Mosse (69 superamenti  – erano 59 nel 2011 – e media annuale di 39 µg/m3  – era 38 µg/m3 nel 2011).

Il Coordinamento ha quindi deciso di confermare per il 2013 l’impianto dei provvedimenti urgenti per la lotta all’inquinamento atmosferico causato dalle polveri sottili (Pm10) già definito e vigente per il 2012, salve alcune eventuali modifiche di dettaglio che sono allo studio. Ad oggi negli 8 comuni è già in vigore il cosiddetto “primo modulo” dei provvedimenti, consistente nell’invito all’utilizzo dei mezzi pubblici e nel divieto su tutto il territorio comunale di accensione di fuochi liberi a cielo aperto. Il “secondo modulo” scatterà al 15° superamento della soglia del Pm10, oggi siamo al 7° superamento.

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Cronaca, Sesto Fiorentino

Sesto Fiorentino: incendio distrugge capannone in via Fermi all’Osmannoro

SESTO FIORENTINO – Un incendio scoppiato attorno le 2.30 di questa notte ha praticamente distrutto un capannone di via Fermi all’Osmannoro. Le fiamme sarebbero scaturite da un laboratorio, Gm Diffusione, per poi propagarsi violentemente al confinante edificio che ospitava la Editoriale Olimpia. Le fiamme hanno divorato quintali di materiali immagazzinati nel laboratorio che conteneva scarpe e prodotti di moda. La densa colonna di fumo e l’intenso odore di pubblicità bruciata si è propagato verso ovest su tutta la Piana portando una pioggia di pezzetti di plastica carbonizzata che è “piovuta” fino a Signa e alle periferie di Prato. Il calore ha fatto crollare alcune travature e il crollo ha divelto due pareti di contenimento aprendo due vasti varchi. Le operazioni di spegnimento sono continuate fino all’alba e quattro squadre di vigili del fuoco stanno ancora operando sul posto nel tentativo di raffreddare la struttura. Le operazioni di messa in sicurezza dovrebbero terminare solo nel tardo pomeriggio di oggi. Intanto i tecnici dell’Arpat hanno avviato le analisi necessarie ad appurare eventuali conseguenze pe rl’ambiente e la salute delle persone.

Il capannone si trova a fianco dell’area della ex Sio che era già stata al centro di un paio di incendi prima che si trasferisse. La Olimpia invece è ferma da tempo dopo l’avvio della cessazione delle attività editoriali al centro di una lunga trattativa per la mobilità dei lavoratori. Il recupero del capannone appare piuttosto improbabile.

I vigili urbani di Sesto Fiorentino hanno deviato il traffico chiudendo via Fermi. La decisione indispensabile e inderogabile per consentire l’intervento dei vigili del fuoco ha però causato comprensibili difficoltà nella viabilità soprattutto per raggiungere la vicina Ikea.

D. C.

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Campi Bisenzio

Campi Bisenzio: troppo rumore il centro Hidron viene multato

CAMPI BISENZIO – Troppo rumore e il centro polisportivo Hidron di via Gramignano viene multato. In seguito ad alcuni accertamenti e rilevazioni acustiche da parte di Arpat sul rispetto del limite di emissione acustica è stato evidenziato che il rumore rilevato dall’attività musicale (nel suo complesso) del Centro Polisportivo Hidron, è stato pari a 62 dB e pertanto il valore limite autorizzato di 58 dB è stato superato di 4 dB. Sono state quindi applicate le sanzioni previste dall’articolo 23 e articolo 24 del regolamento di attuazione del Piano comunale di classificazione acustica che prevede sanzioni amministrative e la “sospensione dell’autorizzazione, ovvero dell’attività rumorosa fino ad adeguamento certificato da tecnico competente in acustica ambientale, attestante il completo rispetto della normativa in tema di inquinamento acustico”.

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Campi Bisenzio, Signa

Signa: relazione ambientale in Provincia dopo l’incendio alla Lgf, metalli pesanti riscontrati in un laghetto del parco Chico Mendes

SIGNA – L’assessore provinciale Renzo Crescioli, rispondendo a domande d’attualità pesentate dal Prc e dal Pdl, ha fatto il punto sulla situazione ambientale alla Lgf di San mauro a Signa, l’azienda di via de’ Bassi colpita da un incendio in aprile. L’incendio ha interessato l’area destinata all’attività galvanotecnica, vasche a servizio delle linee produttive, comprese le strutture di copertura costituite prevalentemente di materiali in fibrocemento, eternit. Nello stesso corpo di fabbrica interessato dall’incendio, ma esterno ad esso, risultavano stoccati contenitori contenenti sali di cianuro utilizzati per le lavorazioni galvaniche stesse. Risulta, dalla comunicazione di Arpat che l’intervento dei Vigili del fuoco è riuscito a evitare che l’incendio si estendesse nella zona del deposito dei sali di cianuro con potenziale rilascio ambientale di acido cianidrico altamente tossico. È stato però rilevato, a conclusione delle operazioni di spegnimento, che la vasca di decantazione esterna e le acque di risulta dei processi di lavorazione, dove è confluita anche l’acqua utilizzata per lo spegnimento, è tracimata con potenziale rischio di inquinamento ambientale dovuto anche alla vicinanza di un laghetto del Parco Chico Mendes nel comune di Campi Bisenzio. Nelle acque del laghetto sono stati riscontrati da Arpat “concentrazioni molto elevate di metalli pesanti, in particolare nichel, riconducibile alle lavorazioni effettuate dalla ditta”. Alla luce di tutto questo l’immobile industriale risulta del tutto inagibile e dovranno essere tempestivamente rimossi i materiali in eternit e tutte le sostanze pericolose utilizzate nei processi produttivi ed in particolare i sali di cianuro, previa accurata verifica delle condizioni di integrità e sicurezza dei contenitori dove tali sostanze sono stoccate. Il responsabile della ditta ha inviato in data 16 aprile agli enti competenti la comunicazione relativa al potenziale inquinamento conseguente all’incendio. La direzione ambiente e gestione rifiuti della Provincia di Firenze ha ricordato alla ditta Lgf le procedure previste dal decreto e in particolare, nel caso in cui la ditta abbia scelto di avvalersi a procedure semplificate e ne ricorrono le condizioni, la messa in sicurezza d’urgenza può essere effettuata nei 30 giorni successivi la data dell’avvenuto incidente. Nel caso in cui il procedimento non venga concluso nei tempi indicati, il proponente dovrà presentare apposito piano di caratterizzazione. In ogni caso l’attività produttiva potrà riprendere solo a seguito del rilascio di nuove autorizzazioni perché le altre, con la situazione attuale, sono decadute.

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